venerdì 18 ottobre 2013

Qualità degli oli essenziali in USA : un piccolo terremoto

Una blogger e neo-diplomata aromaterapeuta, Lea Harris, appena entrata nel mondo degli oli essenziali , ha avuto l'idea di chiedere tramite il suo blog un aiuto economico agli appassionati per fare le gas-cromatografie agli oli delle varie marche stabilendone così la qualità e genuinità aldilà della fama o meno del brand.
La sua iniziativa ha avuto successo e in poco tempo sono affluiti i denari per eseguire gli esami.
Ed è subito partita con la mirra,poi il tea tree e poi la menta piperita.
Ahiloro, alcuni degli oli dei brand più famosi degli USA  ne sono usciti con le ossa rotte.
Mal gliene incolse : giganti come doTerra e Young Living , o popolari siti addobbati a mò di "siamo tutto naturale e terapeutico-spirituale al 100%" come Natutesgift , ad esempio,  all'ultimo test si sono visti bocciare la propria menta piperita come " non conforme". addirittura in due è stata trovata la sinteticissima ethyl-vanillina (che  c'azzecchi con l'olio essenziale naturale della piperita l'è dura da capire, se non per renderla più "seducente" all'olfatto..) e sono partire le reazioni.
Comunque: ecco la sintesi dei risultati e tutte le analisi coi commenti scientifici e le risposte delle aziende sulla querelle piperita.
Qualche big nicchia e tergiversa,qualcuno si giustifica facendo intendere che siano scherzi del fornitore, qualcuno fa buon viso a cattivo gioco, ma da qualche tono si capisce che fra un pò partirà qualche avvocato...
In verità, il giudizio di non conformità è basato su uno standard ISO che è in effetti discutibile, in particolare per l'aromaterapia,che prevede criteri non puramente "olfattivi" o "chimici" : in questo senso leggere le interessanti critiche alla scelta del  solo criterio ISO sulla pagina Facebook del terapeuta oleario dr. Robert Pappas. Critiche che hanno indubbiamente qualche validità, specie dove si ricorda che la pura valutazione chimica è diversa da quella farmaceutica e organolettica necessaria alle terapie e che lo standard ISO prende in considerazione solo 8 parametri di valore.
Ma anche quella critica non toglie il fatto che aver trovato ethyl-vanillina nell'olio di piperita di doTerra e di Heritage (e in percentuale identica) o il valore davvero basso di certi costituenti fondamentali dell'olio o anormalmente alto di altri, mostrano ciò che già si poteva sospettare: con gli oli essenziali non è facile stabilire la qualità e bisogna stare molto attenti anche alle sofisticazioni.
Non osiamo immaginare cosa avrebbe trovato chimicando certi "Sandalo Mysore" o certi "Oud", ma forse è partita con discrezione su olietti terapeutici meno costosi proprio per questo...

Sarà ora di iniziare a farlo anche in Italia-EU,specie per quelli che non forniscono le Gas-Cromatografie?


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