martedì 28 maggio 2013

PATCHOULI (pogostemon cablin) : la bellezza archetipica della decomposizione vegetale




Fu il profumo degli hippy e poi dei freak, gente libera (pur coi loro limiti come tutti) , e già per questo mi sta simpatico. Chi è stato in quei frangenti si è trovato sicuramente di fronte a qualche splendida fanciulla avvolta in nuvole di “cioè cazzo”, di riccioli, di foulard indiani e di patchouli. Robe che non si scordano. Qualcuno lo detesta,ma come si fa? Anche non vi piacesse, è un'ottimo antitarme per vestiti ed è in grado di coprirvi anche il puzzo di un'assenza di lavaggi corporali di 15 giorni (sporcaccioni!). 
Aggiungo: l'olio essenziale di Pogostemon Cablin provoca un'"effetto madeleine” (ritorno al proprio passato remoto) anche a chi ha vissuto un'infanzia rurale. La scintilla viene dal riconoscere le tante note che l'accordo di Patchouli reca con sé sotto un comune denominatore : sono le note della decomposizione vegetale, abbellite e profumate. Terra fradicia autunnale marcescente,canfora di vecchi armadi e cassettoni, muffa,cantina d'epoca, legna bagnata,tappo di sughero da bottiglia di vino dozzinale, erba umida, ecc. Con un pizzico di menta, erba parente del patchouli. Insomma, uno spettacolo della natura . Della natura e della vita di campagna. 
Dicono che nei profumi e creme/olietti vari per il corpo si leghi bene con la menta, la rosa, l'arancia e altri che in qualche modo ne correggono anche il carattere muffo-coriaceo. Negli ultimi anni, in omaggio ad un malinteso "lindore" di colore e di profumo, girano dei patchouli chiari ed insipidi, senza la tipica nota muffata : a me non piacciono, sanno solo vagamente di erba e sembrano aver perso tutta la personalità ingombrante del patchouli. Comunque:
IO HO GIURATO ETERNO AMORE AL PATCHOULI. 


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